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Vacanze: come gestire il recupero sportivo

Spesso si crede che allenarsi senza tregua sia la cosa migliore per raggiungere un obiettivo, sportivo e/o fisico. 

Prendiamo ad esempio un allenamento per migliorare la forza.

Benchè creda fermamente che solo il duro lavoro porti risultati, non sostengo la teoria dei 365 giorni di allenamento all’anno.

Ora vediamo perché:

all’aumentare del volume di allenamento corrisponde un aumento di performance.

Superato un certo limite però le capacità del corpo di supercompensare lo stimolo vengono sempre meno e aumenta la fatica percepita. 

Tutto ciò se protratto in cronico potrà portare a stati di sovrallenamento il tanto temuto -overtraining – ed è qui che entra in gioco lo scarico.

Quindi possiamo dedurre che lo scarico serva a diminuire la fatica accumulata e riequilibrare tutti quei meccanismi di risposta agli stimoli allenanti.

Lo scarico può essere attivo o totale:

  • scarico attivo: è quello che più viene usato e consiste in una diminuzione di volume e/o intensità e/o frequenza degli stimoli allenanti. Questa riduzione verrà adattata al soggetto in base al suo stato e alle sue capacità di recupero.
  • Scarico totale: consiste nella sospensione totale degli stimoli allenanti. Si può attuare più raramente e in genere viene consigliata soprattutto a seguito di infortuni o gravi stati di sovrallenamento.

In definitiva non esistono regole auree valide per tutti ma esistono teorie come quella, a me molto cara, della dual factory, questa teoria tiene in considerazione due curve, quella della fatica (fatique) e quella della condizione fisica (fitness).

Secondo questa teoria, ogni allenamento induce sia un miglioramento della prestazione, sia un peggioramento dovuto alla fatica e la risultante, la preparazione, è la somma delle due, che hanno effetti diversi: si ritiene che il miglioramento prodotto da una sessione di allenamento sia di poco conto, ma durevole nel tempo, mentre la fatica prodotta da un allenamento è sì elevata, ma di breve durata. 

Secondo questa teoria dopo 24 ore è possibile riallenarsi e ci si comincia a deallenare dopo 72 ore ed è per questo che ad esempio si consiglia di non far passare più di 3 giorni tra un allenamento e l’altro.

fonti: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23372143/