Vai al contenuto

#2 COME COSTRUIRE GLI ESERCIZI DI EQUILIBRIO

Nel pattinaggio è necessario sapere utilizzare diverse strategie di gestione dell’equilibrio e pertanto il sistema deve saper rispondere correttamente e a tempo debito ai diversi stimoli che lo raggiungono. 

E’ necessario allenare e migliorare le diverse strategie in modo specifico: solo stimoli specifici danno risposte specifiche. 

Un pattinatore che tende a privilegia una strategia, anche quando dovrebbe adottarne un’altra, molto probabilmente ha carenze in quella che non usa e non usandola peggiorerà.

Per costruire un esercizio che tenda a sviluppare una strategia di gestione dell’equilibrio bisogna per quanto possibile isolarla eliminando o riducendo l’intervento di input diversi da quelli voluti.

Ovviamente la difficoltà dell’esercizio va modulata sul soggetto. 

STRATEGIA VESTIBOLARE e PROPRIOCETTIVA:

Sono da privilegiare esercizi di tipo monopodalico, le possibili soluzioni sono:

Mantenimento dell’equilibrio con il solo scopo di non cadere

Esercizi di mantenimento dell’equilibrio ad occhi chiusi o al buio:

  • ad occhi aperti/chiusi con collo esteso/flesso/ruotato 
  • ad occhi aperti con alterazione della possibilità di fissazione della vista (visione di immagini in movimento, lenti per miopi, lenti annebbiate) 
  • basi instabili         

Canali semicircolari: mantenimento dell’equilibrio con il solo scopo di non cadere

  • Esercizi di mantenimento dell’equilibrio ad occhi aperti/chiusi con rotazioni / flesso- estensioni / flessioni laterali / circonduzioni veloci del collo 
  • Esercizi di mantenimento dell’equilibrio con rotazione attorno ai tre assi del corpo (es. verticale su pedane rotanti ed affini) 

Canali semicircolari: capacità di sopportare alte velocità di rotazione senza che intervengano meccanismi difensivi

  • Rotazione (con imbragatura) con ricerca della massima velocità di rotazione a terra
  • Rotazione (con imbragatura)  in volo con ricerca della massima velocità di rotazione

STRATEGIA VISIVA  e PROPRIOCETTIVA:

Obbiettivo: controllo del capo e del corpo per cui l’esercizio non deve essere così difficile da fare intervenire le afferenze vestibolari. 

L’atleta  dovrebbe avere un feed back visivo (specchio ). 

Dato che nel pattinaggio sono da privilegiare esercizi di tipo monopodalico, le possibili soluzioni sono:

  1. Stare in equilibrio su base sollevata da terra
  2. Stare in equilibrio leggendo
  3. Stare in equilibrio cambiando punto di fissazione senza ruotare il capo
  4. Stare in equilibrio cambiando punto di fissazione ruotando il capo lentamente 
  5. Stare in equilibrio sbilanciando volontariamente il busto avanti-indietro (angelo-rovesciata)
  6. Stare in equilibrio piegando/stendendo le ginocchia (trottola bassa – posizione di spinta)
  7. Stare in equilibrio muovendo liberamente gli arti liberi e controllando il busto

STRATEGIA PROPRIOCETTIVA e VISIVA/VESTIBOLARE:

Obiettivo: la capacità di percepire, mantenere e riprodurre precisi atteggiamenti posturali non devono intervenire le afferenze vestibolari 

  • Esercizi posturali ad occhi aperti da in piedi con feed back visivo (Come “a” ad occhi chiusi da supini / proni / seduti con feed back tattile al suolo/parete.
  • esercizi postulai da in piedi ad occhi chiusi con feed back successivo mediante film o simili.
  • Movimenti a specchio e non degli arti inferiori e superiori da in piedi (tipo balletto)  e successiva riproduzione degli stessi ad occhi chiusi con feed back successivo (filmato)
  • Rotolamenti lungo i vari assi del corpo al suolo ad occhi aperti/chiusi
  • Mantenimento equilibrio su parti del corpo inusuali ( mani–sedere–pancia) ad occhi aperti/chiusi
  • esercizi postulai da in piedi eseguendo compiti specifici con la caviglia su pedane instabili

CAPACITA’ DI PASSARE DA UN SISTEMA ALL’ALTRO:

      Da vestibolare a visuo-propriocettivo:

  • Atterrare in equilibrio dall’alto (anche dopo una rotazione) mantenendo la posizione di arrivo in equilibrio oppure dopo una serie di balzi
  • Atterrare in equilibrio mantenendo la posizione di arrivo dopo rotazioni attorno ai vari assi del corpo (verticale soprattutto)
  • Rotolamenti più mantenimento equilibrio in posizione di arrivo (ev. su basi lievemente instabili)

Da visuo-propriocettivo a vestibolare:

  • Balzi con atterraggio su una base molto instabile cercando di non cadere
  • Balzi tra basi di varia instabilità cercando di non cadere

      Da visuo-propriocettivo a vestibolare a visuo-propriocettivo: 

  1. Salti a terra con arrivo in posizione
  2. Rotazioni a terra con arrivo in posizione 
  3. Saltare ostacoli + atterraggio in equilibrio in posizione
  4. Sequenze con alternanza di mantenimento di posizioni in equilibrio statico (es. trottola angelo) + rotolamenti / rotazioni / salti a terra + tenere posizione di arrivo in equilibrio