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Equilibrio nel pattinaggio, un po’ di teoria.

Il sistema dell’equilibrio è un sistema riflesso che reagisce a 3 tipi di afferenze:

  • Visive (le più precise): l’occhio rappresenta un vero e proprio sistema di puntamento e informano il sistema degli spostamenti anche minimi del capo (e del tronco di conseguenza)

  • Propriocettive (le più veloci): varie strutture nei muscoli e nelle articolazioni come Golgi, Fusi, Pacini, Ruffini, terminazioni nervose libere ecc. informano il sistema sulla posizione e sugli spostamenti degli arti e del corpo nello spazio e sulla sensibilità pressoria

  • Vestibolari (le più grossolane): informano il sistema sulle accelerazioni lineari (utricolo-sacculo-otoliti) e rotatorie del capo (canali semicircolari). Si attivano quando il sistema visivo (e propriocettivo) cessa di funzionare
  1. Le informazioni convergono nei nuclei vestibolari e generano una risposta di tipo muscolare di tipo riflesso che tende a riportare il baricentro all’interno della base di appoggio o il capo nella posizione iniziale.

Spesso si tende a confondere la gestione dell’equilibrio propriamente detta, che è un atto riflesso con comportamenti motori (pensati) che consentono di prevedere e quindi prevenire la perdita di equilibrio o di limitarne i danni nel caso avvenga 

MODELLO PRESTATIVO PATTINAGGIO SINGOLO

📌Quando si pattina generalmente il sistema  risponde ad informazioni di tipo visuo-propriocettivo adottando quindi una strategia di “caviglia”; in particolare le informazioni di tipo propriocettivo garantiscono, oltre al mantenimento delle posture volute insieme al sistema visivo, che tende a stabilizzare la posizione del capo e del corpo.

📌Tuttavia non sempre è possibile ancorarsi completamente alla vista (cambi di direzione e/o senso, twizzles, body movements ecc.) e pertanto, oltre al sistema propriocettivo, le informazioni di tipo vestibolare intervengono sia al riguardo di accelerazioni sia di tipo lineare, sia di tipo rotatorio del capo. 

📌Nell’esecuzione delle trottole abbiamo un insieme di informazioni di tipo visivo (per velocità di rotazione modeste) e vestibolari di tipo rotatorio (per trottole molto veloci). Di fondamentale importanza sono le informazioni che provengono dal sistema propriocettivo di tipo pressorio al fine di centrare la trottola e mantenere le posture richieste

📌Nell’esecuzione dei salti intervengono pesantemente le informazioni di tipo vestibolare e propriocettivo nella fase di volo e di atterraggio, con la particolarità nella fase di volo della impossibilità di utilizzare le informazioni di tipo pressorio.

Vediamo nel dettaglio le fasi del salto:

✅ Presa e partenza: gestione visuo-propriocettiva. Lo scopo è sostanzialmente quello di essere in grado di presentarsi al salto sempre nelle stesse condizioni di velocità, postura, inclinazione dell’asse del corpo, creando quindi le condizioni per cui le fasi successive avvengano correttamente. 

✅ Fase di volo: gestione vestibolare di tipo rotatorio – propriocettivo ridotta. Il sistema, deve essere condizionato a non dare risposte di tipo difensivo in presenza di velocità di rotazione più alte possibili, mentre deve garantire il mantenimento dell’allineamento verticale e vicino all’asse verticale dei segmenti corporei al fine di favorire la rotazione correggendo in modo raffinato la postura in funzione di informazioni che provengono dal sistema propriocettivo non pressorio – principale differenza con le trottole.

✅ Atterraggio: gestione vestibolare – propriocettivo e rapido passaggio al sistema visuo-propriocettivo. Fase molto critica perché c’è il passaggio dalla gestione vestibolare tipica della fase di volo a quella visuo-propriocettiva appena successiva all’atterraggio stesso. Il sistema vestibolare riconosce la fase discendente del salto e la decelerazione della rotazione e il sistema propriocettivo hanno una funzione determinate perché innescano l’insieme di automatismi motori che consentono di bloccare la rotazione e mantenere l’equilibrio. Dopo il contatto con il ghiaccio interviene il sistema visivo che deve ancorarsi velocemente ad un punto per riprendere il controllo in collaborazione con il sistema propriocettivo.

🧨 per questi motivi equilibrio, coordinazione e controllo posturale sono qualità che nel pattinaggio devono essere sviluppate al massimo possibile